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Descrizione
Franz Altheim si sofferma sul passaggio dall’Antichità al Medioevo, avvenuto in un momento decisivo e cruciale per l’Europa: quello del terzo secolo dopo Cristo, tra l’imperatore Commodo e l’inizio del governo di Diocleziano.
Un’epoca eccezionale: i centri delle grandi civiltà esprimevano grande cultura, l’antichità era ancora viva, ma popoli senza storia premevano ai confini dell’Impero, fin dalla fine del II secolo d.C.. Gli assalti si susseguivano e le nuove tecniche di guerra contribuivano a potenziare queste spinte. Un unico, ampio movimento investì tutto il mondo antico dominato dall’Impero romano mentre all’orizzonte si configuravano l’Impero cinese e quello parto-persiano.
Cavalieri ed eserciti nomadi delle steppe euroasiatiche sconvolsero vaste regioni, dilagarono nella penisola arabica e travolsero l’Impero. Ci fu un’immigrazione di popoli dall’Oriente senza precedenti: Germani, Arabi, Berberi e Turchi. Franz Altheim bene descrive il “periodo delle invasioni barbariche” e il successivo, quello dei sassanidi.
L’impero romano già viveva la decadenza politica e di valori, ma il suo crollo fu causato principalmente dalla forza d’urto di questa massa di popoli. Nacque un nuovo periodo storico: il Medioevo.
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