Poesie, pensieri e parole…

Prezzo: 12,00

Autore: Peppe Savino

Editore: Antonio Dellisanti Editore

Anno: 2020

Pagine: 96

Isbn: 978-88-89220-97-9

Categoria:

Descrizione

«Buongiorno Antonio Dellisanti, potrei avere delle informazioni su come correggere dei testi e realizzare un libro? Scrivo pensieri e poesie, ma a livello hobbistico e vorrei realizzarne uno… grazie». Un messaggio diretto nella mia messaggistica di Facebook. In pieno lockdown per l’emergenza Covid 19. A scriverlo è Peppe (Giuseppe all’anagrafe) Savino. È nata così, con uno scambio di messaggi e di email, l’idea di un progetto editoriale. Semplice, sincero, schietto ed onesto come Peppe. Un libro-raccolta delle sue liriche, dei suoi pensieri, delle sue massime, delle sue opere artistiche. Sì, perché è proprio l’arte in tutte le espressioni visive che affascina il nostro autore, orgogliosamente autodidatta. Nelle tue poesie, come nelle riflessioni pubblicate c’è tanto di te, della tua vita, del tuo vissuto esperienziale… «Sono nato a Massafra il 15 novembre 1964, da una famiglia di artigiani, gente semplice. Ho cominciato a lavorare come imprenditore edile nella mia terra, ero un “matto” che correva da destra a sinistra per soddisfare tutte le richieste dei clienti. Ho lavorato anche nel settore alimentare e poi automobilistico. Non sono mai stato con le mani in mano. Impegnarmi in diverse attività però non è servito a tanto. Il Sud, purtroppo, non è una rampa di lancio per giovani imprenditori. Anche la stessa cultura meridionalistica fa in modo che “chi ha va avanti e chi non ha resta indietro”. Mi riecheggia sempre la massima del grande Alberto Sordi: “Io so’ io e voi non siete un cazzo”. Alle tre di una notte di vent’anni fa, usurato da questo sistema che non ripagava i miei investimenti imprenditoriali, mi svegliai e, seduto sul letto, iniziai a pensare… Svegliai mia moglie Maria e le dissi: “Domattina vado via, parto. Vado al Nord”. Lei mi rispose: “Hai fatto un brutto sogno o sei rincoglionito?”. Le cose non andavano bene, lo avvertivo. Volevo dare un futuro ai miei tre figli. Diedi un taglio netto. Dopo appena tre ore da quella confessione shock, partii per il Nord e iniziai a cercare lavoro. Tanti incontri, colloqui, ma nulla. Ritornai a casa ma, dopo due settimane, mi chiamò una azienda di Brescia e iniziai a lavorare come artigiano. Oggi ho dato stabilità alla mia famiglia ed un futuro ai miei figli. Di questo mio vissuto è pregna la mia poesia. Ho cercato di descrivere in versi e con semplici pensieri i vari stati d’animo, i mutevoli umori, le difficoltà e la voglia di farcela, nonostante tutte le avversità». Hai abbracciato la scrittura, la pittura, la scultura e l’Arte in generale. Forme espressive che ti permettono di comunicare… «La scrittura mi ha aiutato tanto. Continuo a scrivere quotidianamente, perché mi sostiene in una “mia personale battaglia”. Ma anche comporre i mosaici, suonare il piano, cantare, dipingere. Insomma l’arte, per me, è veramente terapeutica e veicolo di trasmissione di tanti sogni che al Sud, forse, non avrei mai potuto realizzare. Grazie all’Arte, tanti pensieri esistenziali negativi sono andati via. Qui mi chiamano “Peppe il creativo” e la passione non mi manca; mi piace l’arte perché mi permette di esprimere tutti i miei sentimenti, le mie emozioni e mi fa stare bene con me stesso, in primis, e poi con gli altri». Un libro è un traguardo importante per un autore autodidatta, come ci tieni a sottolineare… «Ci tengo veramente tanto a questo libro. È fonte di ispirazione. Ho cominciato a scrivere di notte, poiché dormo poco… Scrivo pensieri belli e meno belli e libero in versi quelle esperienze personali, quelle esperienze universali perché non so cosa la vita mi potrà riservare. La vita è bella e va affrontata con la testa ben piantata sulle spalle. Forse domani avvertirò la mia ispirazione nella pittura, o in una di quelle serate d’intrattenimento che mi piace animare così tanto e che in questo periodo mancano. Cosa mi aspetto da questo libro? È un tassello importante, frutto delle tante prove superate. È un omaggio a mia moglie, ai miei figli, alla mia famiglia, ai miei amici, a chi mi conosce e mi stima. A chi mi ha aiutato ad andare avanti, ma anche a chi mi ha dato una spinta… credendo che sarei caduto nel precipizio… ed invece quella spinta mi ha permesso di fare un salto in avanti, a fare meglio. Vorrei poterlo dedicare anche a me stesso. Me lo merito?». Caro Peppe, dopo aver visto le foto che hai allegato nella nostra corrispondenza, ho riconosciuto tuo padre, tua sorella… Eravamo vicini di casa nel quartiere San Francesco. “Che fantastica storia è la vita!” direbbe Antonello Venditti. Abbiamo condiviso parte della nostra infanzia giocando nella stessa strada e ci siamo ritrovati grazie ai potenti mezzi social della grande rete. I valori della famiglia sono ben impressi nella tua memoria… «Ho scritto delle poesie, dei componimenti sulla mia famiglia, su mio padre, mia madre, mia sorella Angela, i miei nonni perché ancora oggi mi trasmettono tanto, sia in forma di ricordi che in forma energetica. Una energia vitale che mi spinge la mattina ad alzarmi e a fare del mio meglio. A costruire e costruirmi… Devo tanto ai valori e ai principi sani con cui mi hanno educato e che io e mia moglie abbiamo trasmesso ai nostri figli. Anche al mio paese natio sono molto legato e ne argomento in alcuni passi, così come per le città del Nord che mi hanno adottato» (Antonio Dellisanti Giornalista, Pubblicista ed Editore)

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