Prezzo: 8,00€
Autore: Roberto Giacomelli
Editore: Passaggio al Bosco
Anno: 2020
Pagine: 100
Isbn: 978-88-85574-57-1
Descrizione
Il virus più pericoloso non nasce in un laboratorio di biologia o in un mercato del pesce, ma alberga dentro di noi: si tratta della paura, alimentata ad arte da un Sistema fondato sul consumo indotto e sul controllo di massa. La recente pandemia globale – entrata a pieno titolo nella storia dell’umanità – ha imposto restrizioni altrimenti inaccettabili, minacciando di prolungarle oltre lo stato d’emergenza: lo spettro della “dittatura sanitaria”, che avrebbe dovuto riconfigurare il pianeta, sembra ricalcare la logica orwelliana del “capitalismo della sorveglianza”.
Roberto Giacomelli – psicoanalista di professione – verga una critica serrata del nostro tempo: dall’individualismo sfrenato alla rincorsa del successo, dalla perdita del sacro al terrore della morte, dal narcisismo digitale alle psicosi diffuse, dallo sfaldamento dei legami al vuoto dei valori, dal dominio incontrollato del mercato all’annichilimento delle identità e delle tradizioni. “Il virus della paura” ha campo libero, aggredendo le masse sradicate e depresse del “villaggio globale”: il Potere – cinico e senza volto – sembra aver forgiato i soggetti più idonei alla riproduzione del meccanismo omologante e mondialista.
L’attuale linea di difesa – allora – passa dalla Formazione di un nuovo tipo umano, finalmente libero dalle manipolazioni del “pensiero unico”. L’autore, infatti, propone una valida alternativa al fatalismo paralizzante: è la via del Ribelle che “passa al bosco”, operando una scissione e ritrovando un centro. Questo “guerriero metropolitano”, capace di vivere in modo differenziato, pensa e agisce controcorrente: riscopre la dimensione verticale dell’esistenza, edifica nuovi soldalizi comunitari, riscopre i ritmi della natura e forgia il corpo e l’anima in obbedienza ad un libero codice d’onore.
Questo piccolo manuale della ribellione – lontano da ogni banalità complottista – vuole configurare una nuova forma di resistenza spirituale. Perché, come scriveva Ernst Jünger: “Tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato cos’è la libertà. E non soltanto quei lupi sono forti in se stessi, c’è anche il rischio che, un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in branco. E’ questo l’incubo dei potenti”.
Informazioni aggiuntive
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