Attualità

Il silenzio su Darya Dugin

25 Agosto 2022

Muore una giovane donna, una professionista coraggiosa, figlia del filosofo Aleksandr Dugin, polverizzata da un esplosivo volutamente posizionato sull’auto del padre, ma la politica nazionale tace. Viene arrestato l’esecutore, una donna agente dei servizi segreti ucraini, sicuramente protetta e appoggiata dai servizi occidentali e la politica nazionale tace. Ho atteso due giorni per scrivere, sperando di essere smentita nel mio essere sempre severa nel giudizio su questi burattini politici che chiamano leader. Non è stato così. Dinanzi a strumenti mafiosi che usano i propri alleati politici si è condiscendenti, anche se uccidono una donna punita per aver un padre con determinate idee in particolare sulla guerra in Ucraina e per aver scoperto le marachelle che i servizi segreti inglesi e americani hanno compiuto e compiono in Siria. Gli stessi rappresentanti politici che poi marciano contro la mafia che ha ucciso in modo simile Falcone e Borsellino, oggi, avallano con il silenzio l’atteggiamento terroristico di chi spezza vite a proprio uso e consumo. Ecco la politica del cambiamento! Invece io che niente ho a che fare con la viltà di questi burattini di legno sono rimasta attonita dinanzi la foto di un padre che assiste impotente alla uccisione violenta della propria figlia. Sono rimasta indignata dinanzi la violenza gratuita e lo stile sotterraneo di un paese che si sente potente al punto di decidere chi deve vivere e chi deve morire, chi deve essere eletto e chi deve essere sconfitto, chi deve parlare e chi deve tacere. Questo è l’ennesimo esempio amici che fino a quando non capiremo che la differenza la fa la nostra intelligenza e il nostro coraggio di non finire vittima delle strumentalizzazioni mediatiche e di rifiutarsi di mandare al potere squallidi servi, l’Italia non potrà cambiare. E non pensiate che la Russia sia lontana e che Dugin sia un folle, oggi a lui e a sua figlia, domani ad un altro che la penserà diversamente e avrà il coraggio di scriverlo e di dirlo. La mentalità tirannica non fa sconti a nessuno. Onore a te Darya, al tuo coraggio e alla tua dignità. Resti un esempio e un monito a noi di non mandare più al potere indegni.

Marina Simeone

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