Attualità

Voci dall’Africa. L’Africa anti-immigrazione.

11 Dicembre 2022

Un nuovo spunto sull’Africa sempre nella rubrica curata da Giuseppe De Santis.

C’e’ un fenomeno che viene ignorato dalla stampa mainstream nonostante la sua importanza ed e’ il numero di africani dei paesi piu’ poveri che decide di emigrare in altri paesi africani piu’ ricchi e sicuri.

Anche se questo fenomeno non è nuovo, negli ultimi anni il numero di africani che ha deciso di cercare fortuna in altri paesi africani è in notevole crescita, tanto che secondo i dati forniti dall’International Organization for Migration il numero di immigrati africani è passato dai 13,3 milioni del 2008 ai 25.4 milioni del 2017.

Vista la situazione in Africa sarebbe logico pensare che i governi dei paesi africani più ricchi accolgano a braccia aperte gli africani provenienti dai paesi più poveri; ma non e’ affatto così ed infatti molti di questi immigrati sono oggetto di attacchi xenofobi da parte di altri simili. Come se non bastasse i governi degli stati africani più ricchi adottano politiche anti-immigrazione molto severe che in Italia verrebbero definite razziste.

In passato diversi giornali hanno riportato gli attacchi razzisti da parte dei neri sudafricani verso gli immigrati provenienti da altri paesi africani accusati di rubare il lavoro e di incentivare il crimine e la violenza. Spesso il risultato di tale propaganda è stata una risposta violenta rispetto la persona e anche le attività commerciali gestite dagli “stranieri”.

Certo sarebbe facile vedere il Sudafrica come un caso eccezionale ma neanche questo è vero, visto che sono molti i paesi africani che non accettano l’arrivo di immigrati dal Continente.

In Botswana di recente si è assistito all’arrivo di diverse centinaia di rifugiati politici della Repubblica Democratica del Congo, che avevano ottenuto asilo in Zimbabwe, ma che hanno cercato di entrare in Botswana ufficialmente perché nei campi per rifugiati le condizioni erano pessime; in realtà cercavano soltanto migliori opportunità economiche spostandosi in quello che e’ lo stato più ricco dell’Africa.

Ebbene il governo del Botswana si è lamentato di questa situazione alla sede dell’agenzia dei rifugiati di Ginevra dichiarando che non “tollera la loro presenza in territorio botswaniano”.

Anche questo non è un caso isolato perché in passato le autorità del Botswana hanno rimpatriato rifugiati provenienti da Namibia e Zimbabwe in barba delle obbligazioni internazionali.

Una situazione simile è possibile trovarla in Zambia, un paese il cui reddito pro-capite è più alto rispetto a quello dello Zimbabwe e quindi attira molti immigrati da questo disastrato paese.

Ebbene pochi mesi fa il sindaco di Lusaka ha deciso di espellere tremila immigrati dello Zimbabwe che facevano i venditori ambulanti nelle strade della capitale dello Zambia senza avere i necessari documenti.

C’è da dire però che gli immigrati dello Zimbabwe non solo i soli ad essere stati espulsi, ma si sono trovati in compagnia quest’anno di 107 immigrati illegali etiopi, che si aggiungono ad altri immigrati illegali sempre etiopi espulsi in passato.

Questo è avvenuto nonostante la destinazione finale  di questi immigrati etiopi non fosse lo Zambia ma il Sudafrica, ma questo non ha impedito alle autorità zambiane di usare il pugno di ferro.

La presenza di immigrati irregolari provenienti dall’Etiopia si fa sentire anche in Malawi, paese di transito che però paga un prezzo elevato causato da questi flussi in termini di sovraffollamento delle prigioni, per ridurre il quale proprio le autorità locali hanno espulso più di 300 immigrati irregolari etiopi ,rispedendoli nel loro paese di provenienza.

Un altro paese che vede l’arrivo di immigrati africani e’ la Tanzania tanto che le autorità hanno lanciato l’allarme per l’aumento di immigrati illegali presenti in diverse aree del paese e solo quest’anno ne sono stati arrestati più di 15 mila senza contare il numero di tanzaniani arrestati per aver favorito l’arrivo di questi clandestini.

La stretta della Tanzania però non si limita agli immigrati illegali, ma anche ai circa 200 mila rifugiati del Burundi che hanno cercato rifugio in questo paese africanò, ma che adesso non sono più i benvenuti.

Certo il governo non li ha ufficialmente espulsi ma ha detto loro che il Burundi è ora un paese sicuro e quindi devono ritornare per partecipare alla sua ricostruzione e questo rimpatrio è stato gestito assieme all’ UNHCR, l’autorità delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Andando più a nord è degno di nota il caso del Kenya, un paese le cui autorità hanno espulso 78 elemosinanti provenienti dalla Tanzania arrivati illegalmente e costretti a chiedere l’elemosina da parte di criminali anch’essi tanzaniani.

Questo fenomeno e’ in aumento ma il governo non tollera affatto la loro presenza in territorio kenyano e per questo ha arrestato gli sfruttatori e spedito gli elemosinanti in Tanzania.

Simile situazione la si trova in Ghana dove il governo ha deciso di espellere centinaia di elemosinanti provenienti dal Niger; anche se in questo caso le autorità ghaniane si sono preoccupate di trovare loro un’occupazione nel paese d’origine così da evitare che possano ritornare a molestare i cittadini nelle strade.

Infine c’è da considerare il caso dell’Algeria.

Molti immigrati provenienti dal Magreb vanno in Algeria per imbarcarsi sulle navi e raggiungere l’Europa, ma di recente molti di essi hanno deciso di rimanere nel paese nordafricano perchè offre maggiori possibilità economiche.

Ebbene le autorità algerine usano le maniere forti per espellere questi immigrati tanto che pochi mesi fa ne sono stati espulsi 847 e questi includevano donne e minori non accompagnati.

Per avere un’idea di come il governo algerino sia determinato a espellere gli immigrati basta pensare che nel 2020 ne ha espulso 23.171, nel 2021 27,208 e tra Gennaio e Marzo del 2022 14.196, cifre che farebbero impallidire qualsiasi buonista che predica l’accoglienza indiscriminata.

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