Ci sono idee che si diffondono velocemente per poi diventare dogmi incontestabili, per cui oggi miliardi di persone credono all’esistenza della democrazia, pensando al contempo che la storia dell’uomo sia trascorsa nelle mani di dittature spietate, monarchie tiranniche, oligarchie violente, per poi finalmente approdare alla libertà – che si fa coincidere o si accompagna spesso, appunto, alla parola democrazia.
Questa età dell’oro, germinata grazie a milioni di morti poco famosi – ché i morti per effetto della democrazia sono meno morti degli altri – dalla ghigliottina alla bomba atomica, garantirebbe una serie entusiasmante di diritti civili, sociali, intellettuali, mai esistiti prima nella storia.
Così, mentre in passato per muovere guerra a chiunque bastava decidere di attaccare, oggi c’è bisogno della motivazione democratica. La guerra democratica è giusta perché democratica, quindi inevitabile. Per cui, il buon Colin Powell mostrò al mondo una provetta, dichiarando che Saddam Hussein stava sterminando con armi chimiche i suoi nemici. In Italia assistemmo alle dichiarazioni dell’allampanato Fini, l’uomo naturalmente disposto a qualsiasi menzogna, che dichiarò Urbi et orbi che aveva “visto” le prove dell’esistenza delle armi chimiche.
Potremmo citare mille episodi simili – come non ricordare i poveri bambini del Kuwait ai quali Saddam Hussein sottrasse le incubatrici lasciandoli morire – rendendoci conto che l’unica differenza tra il metodo di potere democratico e quello tradizionale, sta appunto nell’uso scientifico, sistematico, costante ed inevitabile che la cosiddetta democrazia fa della menzogna. D’altronde, una libertà simulata e dei diritti di secondo piano, comunque sempre limitati quando collidenti con gli interessi di ordine “superiore”, convivono perfettamente con l’elemento menzognero che è alla stessa origine della democrazia.
In futuro, siamo certi, l’umanità guarderà a quest’epoca di allucinazioni collettive con stupore, chiedendosi come sia potuto accadere – anche se c’erano stati già precedenti simili di ordine religioso – che una realtà evidente fosse ignorata a favore di una “realtà” illusoria di ordine psichico-ipnotico.
Oggi è stato arrestato a Londra Julian Assange, ideatore di Wikileaks e diffusore di migliaia di informazioni che dimostrano le due facce della democrazia e la sistematica utilizzazione di due verità, due tesi, due obiettivi, che sono alla sua base, costituenti l’essenza più profonda, che gli ideologi della democrazia, se non fossero allucinati o a libro paga del Sistema, definirebbero, paradossalmente “antidemocratica”.
Non ci sentiamo troppo severi nel giudicare male, malissimo, tutti i giornalisti ed i “pensatori” odierni, salvo pochissime, rare eccezioni, accucciati attorno a questa idea psicotropa chiamata democrazia, che i mestieranti della comunicazione vivono in formazioni accorpate alla maniera di bande, collocandosi al centro, a destra, a sinistra ed alle estremità di ognuna di queste posizioni, senza muovere mai una critica al meccanismo generale, al cosiddetto Sistema.
Vedremo quanti oggi si esprimeranno sulla questione Assange, e da quello che diranno, e da quanti saranno, capiremo chi si salva ancora in questo mondo di letame etico ed intellettuale.
La funzione di Revolvere, distante fin dal nome da ogni prospettiva ingabbiata e vincolata ad uno schema fasullo ed ipocrita, nemico dell’umanità, che prima o poi tutti riconosceranno per quello che veramente incarna e rappresenta, sta proprio in questo.
Continuare a discutere all’interno di un recinto pensando che al suo interno si possa ricavare libertà, significa perdere tempo alla stregua di un allucinato che invece di smettere di assumere LSD continua a farlo per tutta la vita.
Esiste un mondo diverso, anzi, esiste solo un mondo, ovviamente differente da questo ché la civiltà occidentale capitalista e democratica non è nient’altro che un incubo, una follia, un metodo di controllo delle masse trasformate in pecore e svuotate, mai visto prima nella storia dell’uomo.
I contorni di un mondo diverso e migliore, le sue istituzioni ed i relativi metodi di governo, costituiranno parte essenziale del compito che il progetto Revolvere si è dato e che in futuro tratteremo con grande impegno ed intensità.