Le ultime gesta di palazzo non hanno fatto altro che smascherare la debolezza insita nella nostra democrazia parlamentare, mai sovrana e sempre pronta a risolvere i problemi cruciali, togliendo al popolo quella sovranità su cui dovrebbe fondarsi. Nessuna sorpresa dinanzi l’atteggiamento lamentoso e opportunista di Luigi di Maio, il burattino di un movimento sorto a sinistra e per rancore nei riguardi di una sinistra che non aveva voluto ascoltare le richieste dei capi supremi Grillo e Casaleggio. Un finto populismo antisistema, ben allineato in Europa, sin da subito, su quelle che sono le direttive incontrovertibili. Ora ritorna a casa e lascia libero il centro di essere insediato da altre deformazioni camaleontiche. Il Partito Democratico ritorna al governo per la quarta volta in poco tempo senza il consenso del popolo e dopo lo scandolo della svendida di bambini e quello precedente del salvataggio delle banche a danno dei risparmiatori. Ritorna al potere Di Maio accanto ad un Zingaretti confuso avversario interno renziano e incapace Presidente della Regio Lazio. La regia di questo accordo politico improbabile è stanziata in Europa, una Europa affaristica che marcia contro le sovranità Nazionali e indirizza gli accordi transatlantici. L’opposizione a questa regia non potrà certo essere rappresentato dall’ingenua strategia di centro destra, leoni sui social nell’inveire contro gli avversari, timidi nel puntare il dito contro i veri nemici della nostra penisola. Un centro destra che quando si è trovato alla prova dei fatti ha sostenuto ed approvato tutti i patti liberticidi per la nostra identità e sovranità imposti dai burocrati europei. Salvini si è prestato più o meno in buona fede al giogo europeo e persino ora rimane in silenzio sui veri interessi che hanno spinto il solito ribaltone. Il risultato che la poltica dopo queste lunghe giornate si porta a casa è l’assoluta mancanza di credibilità, la sensazione di non avere una democrazia che tutele gli interessi della Nazione rispetto ai colossi mondiali e ai partner europei. Ma i mercati si stabilizzano e il premier Conte prima di insediarsi è già salutato come ottimo interlocutore.
Bastano queste rassicurazioni a farci comprendere il volto del sistema, in cui tutto si fa cambiare in modo che a vedersi sia solo l’illusione del cambiamento senza permettere ad alternative credibili di nascere e crescere.
Lasciamoli giocare a scacchi da soli. Se queste sono le condizioni l’unico modo per vincere è rovesciare la scacchiera e cambiare gioco.
Non son o un ammiratore di questi personaggi, ma abbiamo un Parlamento eletto di recente, e se questo propone un governo avendo espresso una maggioranza non vedo cosa ci sia di antidemocratico. Mentre un Salvini è chiaramente un pericolo per la scarsa democrazia di cui ancora godiamo e se sapessimo apprezzare e utilizzare la nostra Costituzione ignorata e dimenticata da tutti,
forse avremmo un paese non africano (di mentalità).
Non sono un ammiratore di questi personaggi, ma abbiamo un Parlamento eletto di recente, e se questo propone un governo avendo espresso una maggioranza non vedo cosa ci sia di antidemocratico. Mentre un Salvini è chiaramente un pericolo per la scarsa democrazia di cui ancora godiamo e se sapessimo apprezzare e utilizzare la nostra Costituzione ignorata e dimenticata da tutti,
forse avremmo un paese non africano (di mentalità).
Quale gioco il gioco dichi.?